lunedì 12 marzo 2012

Cirillo d'Alessandria e i punti di vista

Oggi vi parlo di un personaggio storico abbastanza controverso.
Si chiamava Cirillo, nato in Egitto nel 370 dopo cristo, teologo e vescovo di Alessandria dal 412. E' stato proclamato santo e dottore della Chiesa nel 1882 e venerato dalle chiese copte, ortodosse e cattoliche.
Ma perchè parlo di costui su COSE MORTE? Perché in fatto di horror e splatter infatti, le dispute religiose sono una miniera delle peggiori nefandezze commesse dall'animale uomo sui propri simili.
Cirillo infatti è noto per lo scontro che ebbe con Nestorio, vescovo di Costantinopoli, la capitale dell'Impero. Nestorio era un sostenitore della natura umana di Gesù e quindi di Maria, ritenuta soltanto una donna che aveva partorito un bambino in tutto e per tutto umano. 
I cristiani in Egitto se la presero per questo fatto, perché avevano sostituito il culto di Iside con quello di Maria, ritenuta una divinità. Tra l'altro un precedente concilio aveva già stabilito la doppia natura di Gesù (divino e umano). 
Cirillo allora caricò a testa bassa, scrisse lettere a tutti i fedeli e monaci egiziani per denunciare Nestorio, cercando anche di convincerlo a desistere dalla sua tesi. Non riuscendovi Cirillo scrisse anche al Papa, che in un apposito concilio ingiunse a Nestorio di ritrattare. Cirillo stesso fu incaricato di portare la diffida a Nestorio, ma già che c'era vi aggiunse anche dodici anatemi, per essere più convincente. 
Nestorio si rifiutò ancora e dovette intervenire l'imperatore Teodosio II, che convocò un concilio per derimere la questione. Nella prima votazione, fatta senza i sostenitori di Nestorio, fu condannato quest'ultimo, poi arrivati i nestoriani fu scomunicato Cirillo. Quando il concilio fu al completo venne definitivamente condannato Nestorio, che si ritirò in un convento. 
Ma Cirillo non era ancora contento: corruppe con oro, avorio e tappeti funzionari della corte imperiale e lo stesso imperatore Teodosio per farsi consegnare Nestorio, che fu esiliato vicino a Tebe, nell'Egitto meridionale. Infine Cirillo, con le sue doti corruttorie e intimidatorie, riuscì a porre un suo discepolo come nuovo vescovo di Costantinopoli.
Ma dove è il sangue?
Cirillo, fin dalla sua elezione a vescovo di Alessandria, era ritenuto dai contemporanei un violento e un autoritario come suo zio, il vescovo precedente. Si dedicò con metodo alla persecuzione di chiunque deviasse dal suo pensiero come ebrei ed eretici cristiani (Novaziani) e si scontrò con due personalità di spicco della città: Orazio, il governatore imperiale e Ipazia, filosofa neoplatonica, matematica e astronoma, oltre che stimata e autorevole consigliera del primo.
Nel 414 c'era un clima di aperto scontro tra ebrei e cristiani e Cirillo, con l'ausilio di una milizia privata che fungeva da guardia del corpo del vescovo: i Parabolani. Costoro erano ufficialmente una confraternita dedita alla cura dei malati ma che ebbero anche  un ruolo attivo nelle violenze contro le altre confessioni religiose. Gli ebrei furono scacciati da Alessandria e le loro sinagoghe convertite in chiese.
Socrate Scolastico, uno storico cristiano sostenne che Ipazia nel 415 venne sorpresa mentre tornava a casa da un gruppo di fanatici cristiani, molto probabilmente i famigerati parabolani, e trascinata in una chiesa. In questo luogo gli invasati la denudarono e la uccisero a sassate.
In realtà usarono dei cocci acuminati, con i quali, probabilmente dopo la morte (lo spero), scorticarono il corpo fino alle ossa e poi lo sminuzzarono in parti più piccole sul pavimento della chiesa.
A questo punto i fedeli di Cirillo pensarono bene di trasportare il frutto del loro devoto lavoro in un altro luogo della città, dove bruciarono pubblicamente i resti della donna, affinché non ne rimanesse traccia fisica. 
Ci fu un'inchiesta sull'episodio, ma Cirillo ne uscì pulito, anche se per un certo periodo i parabolani furono posti sotto la responsabilità del governatore.
Damascio, altro storico che scrisse del fatto, individua in Cirillo il mandante dell'omicidio, roso dall'invidia per l'autorevolezza e l'intelligenza della donna che competeva vincendo in eloquenza con gli uomini più stimati della città. Oltre a questo Ipazia, scienziata pagana e razionalista, guida ascoltata da una parte della classe dirigente, era una minaccia al ruolo del vescovo ed al suo potere temporale.
In conclusione ecco cosa dice di lui un sito vicino al Vaticano:
Cirillo (370-444), che succedette allo zio Teofilo, vescovo di Alessandria d’Egitto tra il 385 e il 412, fu protagonista assoluto nella Chiesa della prima metà del V secolo. Fronteggiò gli avversari della Cristianesimo con la stessa determinazione con cui combatté le derive teologiche dentro la Chiesa stessa. Scrittore prolifico e polemico, non si sottrasse nelle dispute contro i pagani e contro i giudei e divenne punto di riferimento nelle dispute teologiche che precedettero e seguirono il III Concilio Ecumenico, celebrato ad Efeso nel 431. In quegli anni particolarmente difficili per la Chiesa, Cirillo, nonostante alcune situazioni ancora oscure sotto un profilo storico, governò la Chiesa di Alessandria d’Egitto difendendo strenuamente l’ortodossia.

Morale: quando si tratta di troll è bene andarci cauti: potrebbero avere degli amici.

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