giovedì 12 gennaio 2012

Ristrutturazioni...



Ho approfittato del morbo orofaringeo che mi ha tormentato negli ultimi due giorni per dare una sistematina alla struttura del blog. Come potete vedere ho aggiunto una colonna a sinistra con i collegamenti diretti ad alcuni miei ebook ed ho dato spazio ai progetto di scrittura condivisa ai quali ho partecipato. Spero di aver ridotto i tempi di accesso ai miei lavoretti, visto che se si clicca sulle immagini della colonna si viene mandati direttamente alla pagina di Lulu per scaricare il pdf, senza passare dai post in cui erano stati originariamente pubblicati.

venerdì 6 gennaio 2012

Risorgimento di Tenebra - Pergamene

11 - PERGAMENE




Isola di Favignana, 12 Maggio 1860




Il vento umido si faceva strada nei pertugi tra i pietroni della finestrella ed il legno degli infissi traballanti.
- Dunque non avete fatto nomi?
Nicotera osservava incuriosito l'uomo quasi calvo, con la bocca nascosta da due folti baffi bianchi.
Stava seduto composto su uno sgabello, posato al centro della stanzetta due metri per tre.
- Avvocato Crispi, le ho già risposto, ma poi cosa le interessa ormai? Garibaldi è a Marsala, tra poco i Borbone cadranno.
- Scusate, era solo curiosità.
I baffi a manubrio si sollevarono un paio di volte.
- Siete un eroe Nicotera, se avessero trovato il cifrario tra le vostre carte....
- Lo hanno trovato, ma io gli ho fatto credere che fosse una lista di materiali!
Un sorriso fece capolino da sotto i baffi vaporosi.
- A proposito di carte avrei da chiederle una cosa.
- Dica.
- Tre anni fa ha trovato degli strani documenti a Padula?
Una brivido insolito, antico, tornò a percorrere il corpo indebolito dal carcere di Nicotera.
- Avevamo dei ciaurri infiltrati tra di noi, uno di loro fuggì per avvertire il parroco di Sanza e si lasciò indietro degli strumenti blasfemi.
- Per un rito?
- Sì, ma come lo sa?
Crispi si alzò dallo sgabello e si sedette sul pagliericcio zozzo dove Nicotera giaceva avvolto in una coperta che puzzava di piscio.
- Lei c'era quando la Repubblica Romana è caduta?
L'altro annuì con la testa.
- Anche in quell'occasione le Tenebre hanno aiutato lo Stato Pontificio, non eravamo preparati e siamo stati colti di sorpresa.
- Ti ha mandato lui? - chiese Nicotera.
- Sì Garibaldi stavolta vuole vederci chiaro, ha ottenuto da Cavour di avvalersi di una specie di filosofo piemontese, un certo Borri mi pare.
- Non lo conosco.
- Si diletta con saperi oscuri ai più ed è stato incaricato di darci una mano.
- Vi servono quelle pergamene allora!
- Esattamente, sa dove si trovano?
- Penso siano in archivio, col resto delle carte che mi sono state sequestrate.
- Qui nella prigione?
- Sì, in questi mesi hanno continuato ad interrogarmi regolarmente su quei fogli.

Tre ragazzi con la camicia rossa stavano sparpagliando su una grande tavolo di quercia paccate di fogli di tutte le dimensioni e di tutte le sfumature, dal bianco più candido al giallo più rancido.
- Cosa ne farete se la trovate?
- Non so se posso dirglielo ancora, Nicotera.
- Perché?
- Perché non so se approverebbe.
- Volete distruggerli no? - disse con voce tremante.
- Non so cosa vuol farne Borri di preciso, ma servirà ai nostri fini.
Nicotera ripensò a Pisacane che faceva a pezzi gli invasati e si mangiava il cuore del prete.
- Sono d'accordo con voi, ma state attenti a trafficare con quelle cose.
- Le armi non sono né buone né cattive, dipende tutto dall'uso che se ne fa.
- Spero per voi, Crispi, che riusciate a controllarli, io li ho visti sul campo di battaglia...
- Ora non è il momento di pensarci, si rimetta che Garibaldi ha ancora dei piani per lei.
Uno dei garibaldini si avvicinò con una pergamena cosparsa di simboli vagamente antropomorfi. Qualcuno vi aveva vergato sopra delle parole con del carboncino, forse nel tentativo di tradurne il significato.
- É, è forse questa, signore?
Nicotera la prese in mano, temendo che si animasse e partorisse una processione licenziosa di animali, uomini e abominii di ogni specie.
- Sì è proprio quella.
La allontanò subito da sé consegnandola al ragazzo.
- Di che piani parlava, prima?
- Intanto si riposi, poi tra una decina di giorni la facciamo chiamare.
- Cosa mi aspetta ancora?
- Probabilmente niente di più di quello che ha già vissuto.
- Sì non la beccheranno mai sior Nicotera! - uno dei garibaldini, un ragazzo di non più di venti anni gli sorrideva speranzoso.
Col viso sorridente di Falcone davanti agli occhi rispose:
- Sarà per un'altra volta!


FINE 

giovedì 5 gennaio 2012

Risorgimento di Tenebra - In Trappola

10 - IN TRAPPOLA 


Sanza, 2 Luglio 1857



Nicotera si rigirò più volte tra le mani tremanti la baionetta incrostata di sangue rappreso e capelli.
Poi la puntò verso il proprio collo, impugnandola con entrambe le mani.
Scosse la testa e lasciò cadere la lama sul pietrisco sul pavimento della grotta.
- Bandito, non ti sarai mica ucciso eh? - era il prete.
- No, non ancora...
- Bene, lo sai che i suicidi vanno all'Inferno?
Una risata sguaiata e catarrosa, quindi proseguì: - Tra l'altro saresti nel luogo giusto, questo posto lo chiamano Ponte Inferno, appropriato.
Nicotera si immaginò demoni avvinghiati in ogni anfratto scuro della spelonca.
Passarono alcuni minuti, dal basso giunsero i passi strascicati di diversi esseri che un tempo erano uomini.
- Presto! Appoggiatela la sotto! Sbrigatevi!
Un rumore sordo rimbombò nell'antro, seguito dal raschio di qualcosa sulla parete esterna di roccia.
Nicotera recuperò la baionetta e la protese, ferma, davanti all'ingresso abbagliante di luce.
I cigolii del legno si fecero prima lontani, poi sempre più vicini.
- Era uno dei capi, stai attento! - disse il prete dabbasso.
Metallo contro metallo.
Uno sparo riecheggiò un paio di volte nella valle.
- Finiteli! E tu prendi quel ladrone e portalo giù, diventerà un servo fedele.
Con il sangue che batteva forte nelle vene Nicotera si sporse con la testa per vedere cosa stesse succedendo.
Aprì la bocca e smise di respirare.
Cinque patrioti con un tricolore macchiato di sangue e polvere nera, giungevano a corsa verso il nascodiglio.
Due indemoniati giacevano già a terra, immobili.
Chi li comandava era Pisacane, traballante, ma vivo.
Sporgendosi ancora oltre vide la testa del gigante tatuato un paio di metri sotto, che saliva la scala.
Brandendo pale e forconi alcuni schiavi del prete si mossero incerti verso i compagni di Nicotera, due dei quali aprirono di nuovo il fuoco.
Pisacane con la sciabola in pugno, scavalcò due contadini decapitati con un balzo che per poco non lo fece ruzzolare.
Un indemoniato gli saltò sulla schiena.
Lo vide affondare la bocca sull'avambraccio che teneva l'arma, che cadde a terra.
Quando pareva sopraffatto Pisacane ringhiò e inarcandosi gettò l'aggressore ad un paio di metri da lui.
Poi gli si gettò sopra e lo morse al collo, strappando via una braciola di carne.
Nicotera osservò senza capire il suo comandante che, sbavando, si cibava della sua vittima.
Anche i suoi compagni, finite le munizioni si fecero strada con unghie e denti fino al prete, che brandiva tremando il bastone col teschio di capra.
- Maledetti! - urlò gettandosi contro Pisacane.
Il comandante schivò il bastone e lo bloccò a terra con un piede. L'altro cercò di arraffare un coltello ma i denti di Pisacane furono più rapidi a disarticolargli le falangi.
Altri due patrioti circondarono il prete che si teneva con la sinistra la mano offesa.
Cercò un paio di volte un varco tra gli uomini per fuggire, ma questi lo respinsero ringhiando.
Al terzo tentativo si gettarono sull'abito talare.
Seguì una breve colluttazione a terra tra urla e rantoli.
Una luce blu si propagò dalla mano sana del prete e vaporizzò parte del cranio di due degli assalitori.
Pisacane gli bloccò la mano sinistra a terra e con una pietra gli fracassò la testa.
Poi si dedicò al torace, facendosi strada a morsi fino al cuore, che raggiunse dopo aver schiantato, forzandola, la gabbia toracica.
Calò il silenzio.
Nicotera guardò giù e vide il gigante tatuato che si sfaldava, strato dopo strato, disperdendosi ai refoli di vento.
Pisacane alzò la barba unta di grasso e sangue e lo fissò.
Gli occhi erano iniettati di rosso.
Nicotera scese la scala, scivolando sulla cenere residua.
Quando fu a terra raccolse una pistola, la caricò e la puntò verso il comandante.
L'uomo tremava, poi fece cenno di procedere.
Mentre il cane stava per battere sulla pietra focaia, la testa si rialzò, due occhi senza più un briciolo di umanità lo squadrarono, carichi di desiderio, prima che il piombo vi passasse in mezzo.

sabato 31 dicembre 2011

Risorgimento di Tenebra - Martirio

9 - MARTIRIO 




Sanza, 2 Luglio 1857




La bambina era in mezzo alla stradina, ai lati un muretto a secco ed una staccionata striminzita. I capelli come un cespuglio unto, dal fondo della camiciola zozza spuntavano due piedini incrostati di nero.
- Sparale! Per l'amor di Dio!
Falcone esitava, il moschetto puntato a terra.
- Ma avrà cinque anni!
Nicotera faceva pressione con un fazzoletto sul fianco sinistro, dove uno squarcio rosso si apriva in diagonale nella camicia.
- Falcone!
La piccola saltò verso l'uomo che alzò il moschetto.
Lo sparo.
Il fumo si diradò, mostrando il piccolo corpo quasi diviso in due parti.
Nicotera proseguì barcollando verso la staccionata, la scavalcò.
Falcone se ne stava con le braccia lungo i fianchi, il fucile con la bocca fumante appoggiata a terra.
- Andiamo, la grotta è abbastanza in alto, ce la faremo!
Il giovane si voltò verso l'uomo ferito, dietro di lui, a circa venti metri, una parete di roccia, dove si intravedeva una fenditura in ombra.
- Arrivo...
Si mosse verso Nicotera, poi uno scalpicciare di piedi nudi giunse dal paese.
- Vai te! Li fermo io!
- Ma...
- Vai ti raggiungo dopo! - dopo tanti giorni un bel sorriso comparve sul viso tirato di Falcone.
Tremando ad ogni passo Nicotera raggiunse la base della parete.
Si voltò verso l'amico che stava ricaricando il moschetto con la polvere.
Giunsero tre contadini con due pale e una falce che, ad ogni passo, lasciava per terra grumi scarlatti.
Rallentarono il passo, ghignando famelici.
Falcone ne sostenne gli sguardi lubrichi e le lingue rosse che ripulivano le bocche sanguinolente.
Nicotera intanto si trascinava verso la scaletta sbilenca che portava alla piccola spelonca.
Quello con la falce urlò come un gatto in calore e si lancio verso il ragazzo.
Il piombo gli attraversò il petto.
Altri due o tre passi e poi finì a terra sopra alla frullana.
Gli altri due gli furono addosso.
Il primo si trovò trapassato dalla baionetta e, cadendo, strappò dalle mani di Falcone il moschetto impigliato nelle frattaglie.
Il secondo lo buttò a terra, cercò di morderlo in faccia e ci riuscì.
Il suo urlo di dolore si mescolò con il mugolio dell'assalitore.
- Falcone!
L'indemoniato alzò il capo, staccando di netto una striscia sanguinolenta dal viso della sua vittima.
Nicotera vide i suoi occhi allucinati che lo squadravano.
Poi si dispersero in aria, mescolati ad una nuvola di sangue, schegge d'osso e materia grigia.
Falcone si tolse di dosso il cadavere, lasciò la pistola e poi cercò di tamponarsi la guancia offesa a mani nude.
- Falcone! - Nicotera mosse un passo verso di lui.
L'altro alzò una mano rossa e gli indicò la grotta.
- Eccoli là prendili!
Il prete, i capelli bianchi inzaccherati di scarlatto, arrivava a testa alta, dietro di lui un uomo alto più di due metri, nudo, con la pelle ricoperta di tatuaggi neri e blu.
Falcone agguantò la pistola e iniziò a caricarla.
In pochi passi di corsa il gigante gli fu addosso.
Lo afferrò per una gamba.
Lo scricchiolio delle ossa arrivò fino a Nicotera.
L'energumeno lo trascinò verso il prete, che attendeva slacciandosi i primi bottoni dell'abito talare.
- Vai Nicotera salvati! - urlò Falcone cercando di liberarsi dalla morsa.
Prese a salire, sentiva come una fiaccola che gli bruciava il fianco, mentre teneva d'occhio la scena dietro di lui.
- Viva L'Italia!
Nicotera vide Falcone che si sparava in bocca, quando ormai era a portata dello stregone.
Salì l'ultimo gradino, si volse, tirò su la scaletta e si accovaccio nella fresca oscurità.
Lacrime calde e lente gli lavarono il sangue rappreso sul viso.

- Sei finito bandito! É inutile che preghi, il tuo dio non è niente, al cospetto del Serpente!
Il prete era a pochi metri da lui, Nicotera poteva sentire distintamente il puzzo di morte che saliva fino a lui.
Il gigante dopo alcuni tentativi maldestri aveva rinunciato ad arrampicarsi sulla roccia.
- Non temere, tra poco mi porteranno un'altra bella scala...

venerdì 30 dicembre 2011

Bilancio Consuntivo 2011

Con la presente rendo pubblico per i miei azionisti-lettori il bilancio consuntivo dell'anno solare 2011.
A parte gli scherzi, colgo l'idea lanciata da altri blogger come Gianluca, Marco e Germano per tirare le somme di questo mio primo anno nel fantastico mondo della blogsfera.
Il 17 Dicembre 2010 inauguravo COSE MORTE per raccogliere i primi contributi al progetto di scrittura collettiva Survival Blog. Se non sapete di cosa si tratta ecco il collegamento sul blog di Alessandro "McNab" Girola, il padre dell'iniziativa.
Fino a Febbraio ho postato settimanalmente il mio diario si sopravvisuto alla distruzione della civiltà ad opera dell Pandemia Gialla, e fin quì tutto bene.
Poi verso Marzo-Aprile, con la nostalgia per la fine del Survival Blog che aumentava, ho pubblicato il mio primo ebook autoprodotto, contenente tutti i post rieditati dell'esperienza pandemica, intitolato ovviamente COSE MORTE. Allora ho deciso di usare il blog, gestito da me con la curiosità dell'autodidatta, per pubblicare e rieditare un po' di vecchi racconti che giacevano nei cassetti virtuali del mio pc, cioè le cose morte che danno il nome al blog.
Questo è andato avanti per un paio di mesi, con un numero di visitatori da autentica pandemia (una media di una pagina o due al giorno). Poi la flessione dell'estate e la mia voglia di scrivere, dopo l'entusiasmo survivalista, si è affievolita.
E siamo ai primi di Settembre, quando Alessandro (e chi, altrimenti?) lancia un concorsino interessante: Uno squillo da lontano.
Partecipo senza grosse aspettative e un mese più tardi scopro di essere in finale e quindi, dopo una settimana di "televoto", nominato vincitore!
L'autostima è notevole e riparto di slancio, cercando di dedicare più tempo al blog.
A fine mese ricevo da Luca Morandi una nuova copertina per l'ebook riassuntivo del Survival Blog.
Novembre mi ha visto impegnato nella progettazione della mio primo racconto a puntate, per Risorgimento di Tenebra, il nuovo progetto di scrittura condivisa nato sulle pagine di Moon Base, la pagina facebook gestita con pugno di ferro da Germano "Hell" Greco, già zio del Survival Blog. Si tratta di una serie di storie che rileggono il Risorgimento Italiano attraverso la lente dell'horror e del fantastico.
Questo racconto, per adesso in otto puntate e che si avvia alla conclusione, mi terrà impegnato fino a Befana.
Oltre a questo in questo 2011 ho conosciuto molti bravi ragazzi e ragazze, scrittori/scrittrici, blogger che mi hanno aiutato molto in questo anno di continui ripensamenti, sia sui loro blog che sulla già citata Moon Base, il luogo dove gli appassionati di fantascienza, musica, horror e di tutto il panorama della cosiddetta cultura di nicchia, si ritrovano per scazzare alla grande, tra un quore (volutamente scritto cos'), un fiume di emoticone strane e di "taggamenti cosmici" cit.
Bene, per l'anno prossimo credo di riuscire a laurearmi,  a Febbraio, e quindi avrò un mese abbondante per scrivere il racconto che parteciperà al concorso Racconti Scelti della Pandemia Gialla (quì trovate il bando completo) lanciato da (indovinate un po') il mitico Alessandro Girola, con la collaborazione di Germano Greco.
In cantiere avrei anche un vecchio progetto che, in una lunga fase di elaborazione e documentazione a singhiozzo, mi trascino dal 2007. In origine era un romanzo post apocalittico con venature fantasy-vampiriche, diventato un romanzo per ragazzi e arenatosi a pagina 20 della prima stesura.
Può diventare un buon racconto lungo, magari pubblicato a puntate proprio sul blog, vediamo.
Per il resto riesumerò altro materiale vecchio rieditato e poi vediamo, preferisco non programmare troppo e affidarmi all'istinto del momento.
Via saluto augurandovi una buona fine del mondo dell'anno e, come diceva il mio alter-ego del Survival Blog, soppravvivete, mi raccomando...

martedì 27 dicembre 2011

Risorgimento di Tenebra - Voodoo

8 - VOODOO 




Sanza, 2 Luglio 1857 





- Puntelliamo la porta! Prendete delle assi! Usate questa panca! Anzi, spaccate quelle botti vuote!
Nicotera urlava per sovrastare la confusione che riecheggiava nelle volte muschiose della cantina.
- Se avete ancora del piombo risparmiatelo, sparate solo se si affacciano a questo ingresso!
Mani tremanti inchiodarono all'uscio pieno di fessure il legno rimediato.
Falcone giunse dal fondo dello stanzone lungo, contornato da due file di botti di varie dimensioni.
- Pisacane ha appena ripreso conoscenza, ma non penso ne abbia per molto, puzza già di morte...
- Va bene, arrivo subito...
I colpi alla porta erano sempre più forti e frequenti, così come i lamenti e i gemiti prolungati, che superavano le preghiere a fil di voce dei patrioti.
Nicotera si fece il segno della croce, prima di raggiungere il compagno.

Il comandante era disteso su una coperta incrostata di sangue e fango, le spalle appoggiate alle pietre fresche del muro.
- Nicotera, fammi...fammi rapporto...
- Siamo a Sanza ma, ma la situazione non è come ci aspettavamo.
Una smorfia di dolore comparve sul viso sudato di Pisacane.
- I paesani ci sono ostili?
- Sì e sono...cioè sì sono morti che...che camminano!
L'altro cominciò a sussultare in una sequela di colpi di tosse.
Sì tamponò la bocca con un fazzoletto che si tinse subito di rosso.
- Meglio morti che schiavi della tirannia...
- Ma sono schiavi di un incantesimo del prete, ce li ha scagliati contro, gli uomini sono terrorizzati.
- Siamo anche a corto di munizioni! - aggiunse Falcone cambiando la pezzola sulla fronte rovente del ferito.
- Che ordini ha per noi, comandante?
- Salvate...salvate le vostre vite Nicotera...
- Ma il piano? Dovevamo raggiungere Napoli, ricorda?
L'uomo barbuto lo fissò per alcuni istanti con occhi privi di intelligenza: - Non ricordo distintamente, la mia testa non ragiona più bene, i diavoli non mi fanno pensare, avrei solo voglia di...sì di mangiare!
Falcone gli porse della carne secca ed un tozzo di pane.
L'altro allontanò da sé il cibo con disgusto.
- Ho sete sì, tanta sete.
Mentre Pisacane beveva dell'acqua sbrodolandosi, Nicotera si allontanò con Falcone verso un breve cunicolo, le cui pareti erano tappezzate di bottiglie decorate di ragnatele grigie.
- Che facciamo? - chiese il più giovane dei due.
- Ce ne dobbiamo andare da qui, non abbiamo altra via di uscita... forse qualcuno di noi ce la farà, se aspettiamo qui ci ammazzano tutti comunque.
Il giovane riprese il vigore della sua età: - Va bene moriremo da patrioti allora, viva l'Italia!
- Viva la Repubblica! - rispose Nicotera abbracciandolo.

L'aria puzzava di carne bruciata e polvere da sparo.
I resti della botte stavano ancora ricadendo a terra fumanti, quando i primi dieci patrioti uscirono dalla cantina caricando.
Sbuffi di fumo uscirono dalle bocche dei moschetti, mentre la prima fila di contadini indemoniati cercava di ricompattarsi, dopo l'esplosione e la scarica di piombo.
- Uscite dalla piazza! Disperdetevi! - urlò Nicotera.
Falcone era subito dietro con un fucile carico per mano.
I due saltarono sulle pance gonfie di gas putrescenti della prima schiera di posseduti caduti.
Un ciccione col forcone sbarrò loro la strada ma un colpo di baionetta gli attraversò l'occhio iniettato di sangue.
- Di là c'è il passo di Carraruso! - disse Nicotera, estraendo la lunga lama del moschetto.
Si avviarono verso una stradina che li avrebbe portati verso uno stretto passaggio tra le montagne.
Due donne con la cuffia si buttarono sui fuggiaschi da un vicolo in ombra.
Una mirò alla gola di Nicotera, l'altra mancò il bersaglio e finì distesa prona nella polvere. La prima si ritrovò contro il muro con la tesa fracassata, la seconda vide portarsi via la cuffia ed il suo contenuto da una fucilata.
- Andiamo! Arrivano!
Una decina di cenciosi bavosi con pale, roncole e bastoni stava risalendo la china, in testa c'era il prete, teneva una testa appena mozzata in una mano e un bastone con un teschio di caprone nell'altra.


giovedì 22 dicembre 2011

Risorgimento di Tenebra - Le campane dell'inferno.

 7 - LE CAMPANE DELL'INFERNO

Immagine di Franco Oliveri http://www.timeforstar.com/Timeforstar/profili.php?user=FROL


Sanza, 2 Luglio 1857




- Sta scappando! É Luigi!
- Prendetelo è un ciaurro!
- Aveva queste nella sacca!
Con la luce di una piccola lanterna Nicotera inquadrò due candele nere e una pergamena con simboli e cifre che sembravano uomini, animali e donne in pose licenziose.
- Cosa è questa roba zozza?
Le onde lunghe di una specie di paura gli percorsero le vertebre del collo, anticipandogli la risposta.
- Stregonerie, mio signore...- quello che pochi giorni prima era un abitante di Padula, lo guardava con gli occhi grandi e bianchi.
- Prendetelo vivo! - urlò Nicotera ai tre uomini che si erano buttati all'inseguimento tra le sterpaglie a lato della mulattiera.
- Perché lo lasciamo vivere? É un traditore della Patria, va passato per le armi!
Era Falcone, sporco e sudato, che lo aveva raggiunto dalle retrovie.
- Ci può servire, magari sa qualcosa per aiutare il comandante...A proposito, sta meglio?
L'altro scosse la testa.
- É cosciente?
- A tratti, spesso delira, parla di diavoli e maledizioni.
- Forse non sta delirando, l'hai vista la ferita?
- Non ha voluto che la medicassi, ha fatto da solo, ma non mi sembrava grave, la fasciatura non ha neanche una goccia di sangue!
- Era un morso Falcone, è stato azzannato durante lo scontro.
L'altro si guardò intorno, nel buio che precedeva l'alba.
- É come la rabbia, ti ricordi la ragazza di ieri ed Eusebio, l'altro giorno?
- Vado a controllare Pisacane.
- Prendi questo.
Un coltellaccio spuntò nelle mani di Nicotera.
Si guardarono in faccia per cercare conforto, poi si segnarono.

Stava albeggiando quando il gruppo di uomini raggiunse una piazzetta di Sanza.
Dietro ad un muretto a secco, illuminato dalla luce rossastra, stazionavano i tre uomini mandati a catturare il ciaurro.
- Nicotera, lo avevamo quasi raggiunto, ma si è infilato in chiesa.
- E non siete entrati, perdio?
- É terreno consacrato!
- E da quando voi altri siete dei baciapile?
Gli indicarono un pozzo, poco più in là.
- E allora?
- Guardi dentro.
Di nuovo quella sensazione di paura, diversa da quella di morire, gli teneva ferme le gambe.
Mosse i venti passi che lo condussero alle basse pareti circolari.
Immagini già viste si accavallavano nella sua memoria.
Alcuni ringhi bavosi giunsero amplificati dalla cavità umida.
- Vi ha mica morso? - disse tornando velocemente dai tre.
- No, perché?
- Penso sia rabbia. - mentì.
- Signore, quella non è rabbia!- disse uno.
- É morto, no è tornato dalla morte e aveva già un buco in fronte, non siamo stati noi. - aggiunse quello accanto.
- Sì, noi lo abbiamo solo buttato laggiù! - disse il terzo.
- É stato il traditore, è uscito dalla canonica, ce lo ha mandato lui.
Le campane presero a suonare, prima lentamente, poi sempre più rapide.

- Pronti, armi cariche!
- Dov'è Pisacane?
- Non ce la fa, è appena svenuto... - Falcone sembrava ora ancora più giovane del solito, quasi un ragazzino scappato di casa.
- Va bene, facciamo da soli, allora! - disse Nicotera, sporgendosi di nuovo oltre il varco della cantina in cui erano barricati.
- Prete bastardo senza Dio! Sentilo come scampana!
In quell'istante i rintocchi si fecero più lenti, quindi sfumarono.
Un uomo con i capelli bianchi, alto e avvolto in un abito talare nero, si sbracciava dalla scalinata della chiesa.
- Ma che sta urlando ora?
Ascoltarono in silenzio.
- Briganti, sono arrivati i briganti! Dei senza Dio! Uccideteli, uccideteli tutti! Mawu lo vuole!
- Diavolo d'un prete! - Falcone tirò su il cane del moschetto.
- Aspetta!
Il colpo scheggiò l'intonaco a una spanna dalla testa grinzosa.
Ma i due che seguirono lo fecero volare a gambe all'aria.
- Cessate il fuoco!
Usci di legno si aprirono scricchiolando, mentre il paese rispondeva al richiamo.
I primi passi riecheggiarono strascicanti sulla piazzetta.
Nicotera si allontanò dall'apertura, la bocca aperta per metà.
- Si è rialzato.
- Chi?
- Quel maledetto stregone!



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Etichette

Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia.