giovedì 5 gennaio 2012

Risorgimento di Tenebra - In Trappola

10 - IN TRAPPOLA 


Sanza, 2 Luglio 1857



Nicotera si rigirò più volte tra le mani tremanti la baionetta incrostata di sangue rappreso e capelli.
Poi la puntò verso il proprio collo, impugnandola con entrambe le mani.
Scosse la testa e lasciò cadere la lama sul pietrisco sul pavimento della grotta.
- Bandito, non ti sarai mica ucciso eh? - era il prete.
- No, non ancora...
- Bene, lo sai che i suicidi vanno all'Inferno?
Una risata sguaiata e catarrosa, quindi proseguì: - Tra l'altro saresti nel luogo giusto, questo posto lo chiamano Ponte Inferno, appropriato.
Nicotera si immaginò demoni avvinghiati in ogni anfratto scuro della spelonca.
Passarono alcuni minuti, dal basso giunsero i passi strascicati di diversi esseri che un tempo erano uomini.
- Presto! Appoggiatela la sotto! Sbrigatevi!
Un rumore sordo rimbombò nell'antro, seguito dal raschio di qualcosa sulla parete esterna di roccia.
Nicotera recuperò la baionetta e la protese, ferma, davanti all'ingresso abbagliante di luce.
I cigolii del legno si fecero prima lontani, poi sempre più vicini.
- Era uno dei capi, stai attento! - disse il prete dabbasso.
Metallo contro metallo.
Uno sparo riecheggiò un paio di volte nella valle.
- Finiteli! E tu prendi quel ladrone e portalo giù, diventerà un servo fedele.
Con il sangue che batteva forte nelle vene Nicotera si sporse con la testa per vedere cosa stesse succedendo.
Aprì la bocca e smise di respirare.
Cinque patrioti con un tricolore macchiato di sangue e polvere nera, giungevano a corsa verso il nascodiglio.
Due indemoniati giacevano già a terra, immobili.
Chi li comandava era Pisacane, traballante, ma vivo.
Sporgendosi ancora oltre vide la testa del gigante tatuato un paio di metri sotto, che saliva la scala.
Brandendo pale e forconi alcuni schiavi del prete si mossero incerti verso i compagni di Nicotera, due dei quali aprirono di nuovo il fuoco.
Pisacane con la sciabola in pugno, scavalcò due contadini decapitati con un balzo che per poco non lo fece ruzzolare.
Un indemoniato gli saltò sulla schiena.
Lo vide affondare la bocca sull'avambraccio che teneva l'arma, che cadde a terra.
Quando pareva sopraffatto Pisacane ringhiò e inarcandosi gettò l'aggressore ad un paio di metri da lui.
Poi gli si gettò sopra e lo morse al collo, strappando via una braciola di carne.
Nicotera osservò senza capire il suo comandante che, sbavando, si cibava della sua vittima.
Anche i suoi compagni, finite le munizioni si fecero strada con unghie e denti fino al prete, che brandiva tremando il bastone col teschio di capra.
- Maledetti! - urlò gettandosi contro Pisacane.
Il comandante schivò il bastone e lo bloccò a terra con un piede. L'altro cercò di arraffare un coltello ma i denti di Pisacane furono più rapidi a disarticolargli le falangi.
Altri due patrioti circondarono il prete che si teneva con la sinistra la mano offesa.
Cercò un paio di volte un varco tra gli uomini per fuggire, ma questi lo respinsero ringhiando.
Al terzo tentativo si gettarono sull'abito talare.
Seguì una breve colluttazione a terra tra urla e rantoli.
Una luce blu si propagò dalla mano sana del prete e vaporizzò parte del cranio di due degli assalitori.
Pisacane gli bloccò la mano sinistra a terra e con una pietra gli fracassò la testa.
Poi si dedicò al torace, facendosi strada a morsi fino al cuore, che raggiunse dopo aver schiantato, forzandola, la gabbia toracica.
Calò il silenzio.
Nicotera guardò giù e vide il gigante tatuato che si sfaldava, strato dopo strato, disperdendosi ai refoli di vento.
Pisacane alzò la barba unta di grasso e sangue e lo fissò.
Gli occhi erano iniettati di rosso.
Nicotera scese la scala, scivolando sulla cenere residua.
Quando fu a terra raccolse una pistola, la caricò e la puntò verso il comandante.
L'uomo tremava, poi fece cenno di procedere.
Mentre il cane stava per battere sulla pietra focaia, la testa si rialzò, due occhi senza più un briciolo di umanità lo squadrarono, carichi di desiderio, prima che il piombo vi passasse in mezzo.

2 commenti:

  1. Cavoli, che scena... :D Bravo, anche se un pochino mi dispiace che la tua blog-novel stia finendo!

    Ciao,
    Gianluca

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  2. Grazie! Chissà...Intanto ho appena pubblicato l'ultima parte!!!!

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