- Puntelliamo la porta! Prendete delle assi! Usate questa panca! Anzi, spaccate quelle botti vuote!
Nicotera urlava per sovrastare la confusione che riecheggiava nelle volte muschiose della cantina.
- Se avete ancora del piombo risparmiatelo, sparate solo se si affacciano a questo ingresso!
Mani tremanti inchiodarono all'uscio pieno di fessure il legno rimediato.
Falcone giunse dal fondo dello stanzone lungo, contornato da due file di botti di varie dimensioni.
- Pisacane ha appena ripreso conoscenza, ma non penso ne abbia per molto, puzza già di morte...
- Va bene, arrivo subito...
I colpi alla porta erano sempre più forti e frequenti, così come i lamenti e i gemiti prolungati, che superavano le preghiere a fil di voce dei patrioti.
Nicotera si fece il segno della croce, prima di raggiungere il compagno.
Il comandante era disteso su una coperta incrostata di sangue e fango, le spalle appoggiate alle pietre fresche del muro.
- Nicotera, fammi...fammi rapporto...
- Siamo a Sanza ma, ma la situazione non è come ci aspettavamo.
Una smorfia di dolore comparve sul viso sudato di Pisacane.
- I paesani ci sono ostili?
- Sì e sono...cioè sì sono morti che...che camminano!
L'altro cominciò a sussultare in una sequela di colpi di tosse.
Sì tamponò la bocca con un fazzoletto che si tinse subito di rosso.
- Meglio morti che schiavi della tirannia...
- Ma sono schiavi di un incantesimo del prete, ce li ha scagliati contro, gli uomini sono terrorizzati.
- Siamo anche a corto di munizioni! - aggiunse Falcone cambiando la pezzola sulla fronte rovente del ferito.
- Che ordini ha per noi, comandante?
- Salvate...salvate le vostre vite Nicotera...
- Ma il piano? Dovevamo raggiungere Napoli, ricorda?
L'uomo barbuto lo fissò per alcuni istanti con occhi privi di intelligenza: - Non ricordo distintamente, la mia testa non ragiona più bene, i diavoli non mi fanno pensare, avrei solo voglia di...sì di mangiare!
Falcone gli porse della carne secca ed un tozzo di pane.
L'altro allontanò da sé il cibo con disgusto.
- Ho sete sì, tanta sete.
Mentre Pisacane beveva dell'acqua sbrodolandosi, Nicotera si allontanò con Falcone verso un breve cunicolo, le cui pareti erano tappezzate di bottiglie decorate di ragnatele grigie.
- Che facciamo? - chiese il più giovane dei due.
- Ce ne dobbiamo andare da qui, non abbiamo altra via di uscita... forse qualcuno di noi ce la farà, se aspettiamo qui ci ammazzano tutti comunque.
Il giovane riprese il vigore della sua età: - Va bene moriremo da patrioti allora, viva l'Italia!
- Viva la Repubblica! - rispose Nicotera abbracciandolo.
L'aria puzzava di carne bruciata e polvere da sparo.
I resti della botte stavano ancora ricadendo a terra fumanti, quando i primi dieci patrioti uscirono dalla cantina caricando.
Sbuffi di fumo uscirono dalle bocche dei moschetti, mentre la prima fila di contadini indemoniati cercava di ricompattarsi, dopo l'esplosione e la scarica di piombo.
- Uscite dalla piazza! Disperdetevi! - urlò Nicotera.
Falcone era subito dietro con un fucile carico per mano.
I due saltarono sulle pance gonfie di gas putrescenti della prima schiera di posseduti caduti.
Un ciccione col forcone sbarrò loro la strada ma un colpo di baionetta gli attraversò l'occhio iniettato di sangue.
- Di là c'è il passo di Carraruso! - disse Nicotera, estraendo la lunga lama del moschetto.
Si avviarono verso una stradina che li avrebbe portati verso uno stretto passaggio tra le montagne.
Due donne con la cuffia si buttarono sui fuggiaschi da un vicolo in ombra.
Una mirò alla gola di Nicotera, l'altra mancò il bersaglio e finì distesa prona nella polvere. La prima si ritrovò contro il muro con la tesa fracassata, la seconda vide portarsi via la cuffia ed il suo contenuto da una fucilata.
- Andiamo! Arrivano!
Una decina di cenciosi bavosi con pale, roncole e bastoni stava risalendo la china, in testa c'era il prete, teneva una testa appena mozzata in una mano e un bastone con un teschio di caprone nell'altra.
Arrivo tardi, ma arrivo. Bello, action sempre più marcata e tenebra sempre più evidente. Continua così, che ora sono curioso riguardo al prete!
RispondiEliminaCiao,
Gianluca
Non ti preoccupare, ho una stanza sempre pronta per te, puoi passare quando vuoi :)
RispondiEliminaCol prete dovrò mettere il freno alla vena anticlericale!!!