sabato 26 gennaio 2013

Cose morte e cose vive


Torno dopo un po' di latitanza dal blog con un articoletto di vita vissuta.
Come dice anche il titolo qui a cose morte parleremo, per una volta, di cose vive.
In particolare dei lieviti e delle sue deliziose applicazioni.
I lieviti sono una galassia di varietà di funghi che hanno spesso finalità alimentari come la lievitazione del pane e la fermentazione degli alcolici, ma possono causare anche malattie tipo dermatiti o simpatiche infezioni. 
Il lievito commerciale più usato è il lievito di birra, ma io ho avuto a che fare con il suo cugino di campagna, cioè il lievito madre.
Prima di Natale me ne è stato regalato un vasetto con circa 400 grammi di pasta che puzzava tremendamente di alcool.
Non vi preoccupate, lo deve fare.
Conservata in frigorifero, la colonia di funghi che prolifera nell'impasto di acqua, farina e (poco) zucchero, sopravvive anche per una settimana, al massimo dieci giorni.
E dopo, che succede?
O li lasciamo tutti morire silenziosamente lì, accanto al salame avviato, oppure procediamo al rinfresco del lievito madre.
Il rinfresco non significa altro che nutrire la colonia somministrandogli altra acqua e farina.
Entrando nello specifico occorre:
farina 0
acqua tiepida
il lievito madre (quello di cui stiamo parlando)
olio di gomito (eh eh)

Per prima cosa togliamo dal vasetto il lievito e lo pesiamo. Poi pesiamo una uguale quantità di farina 0 e prepariamo una dose di acqua tiepida pari alla metà  degli altri due ingredienti. Per esempio: se abbiamo 200 g di lievito, useremo 200 g di farina e 100 cc (o ml) di acqua. 
A questo punto mettiamo il lievito in una ciotola grande o meglio un grande tagliere di legno e ci versiamo l'acqua tiepida, manipolando il tutto con un cucchiaio.
Quando il composto sarà omogeneo aggiungete la farina, mettetevene un po' sulle mani e impastate come non ci fosse un domani. Non usate tutta l'acqua in una volta, mettetene da parte un po' e usatela quando l'impasto diventa troppo duro. Dopo una ventina di minuti l'impasto diventarà elastico e soffice e a questo punto il rinfresco è fatto.
Se volete usare il lievito madre per fare il pane ne terrete nel vasetto solo una parte, mentre il resto lo usate. 
Ma come?
Ecco il mio metodo per il pane.

1 dose di lievito (per esempio 400 grammi)
1 dose di farina 0 uguale alla dose di lievito (quindi 400 grammi)
Mezza dose di acqua tiepida.
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale.

Dopo che avrete impastato tutto, nello stesso modo in cui avete fatto il rinfresco, fate una palla dell'impasto, fateci dei taglietti in superfice per favorire la lievitazione e lasciatela riposare, coprendola con un panno, in modo che rimanga al calduccio.
Questa fase è quella della prima lievitazione o del raddoppio, in quanto, dopo circa 3 o 4 ore il suo volume dovrebbe raddoppiare.
A questo punto date alla palla la forma definitiva (un filone, una pagnotta, una baguette, etc), fateci dei tagli in superficie e disponetela in una teglia, mettendo la carta forno. Se volete potete spolverarlo con un po' di farina. Chiudete il pane in forno (spento, mi raccomando) e lasciatelo lì per altre 6 o 7 ore, per la seconda lievitazione.
Se non siete ancora stufi è il momento di quocerlo!
Scaldate il forno (il mio è elettrico) a 220° per 10 minuti, poi abbassate a 180° per altri 50 minuti.
Per vedere se il pane è cotto infilzatelo col classico stecchino e se ne uscirà secco, vuol dire che ci siamo, se rimane umido ci vuole ancora un po' di tempo di cottura. 
Ora non vi resta che assaggiarlo! Se lo tenete al chiuso, il pane durerà anche una settimana, senza indurire e se accadesse, una breve ripassata di forno gli restituisce le carattteristiche orifìginarie.
 


venerdì 4 gennaio 2013

Due minuti a mezzanotte: la seconda stagione!


Come già preannunciato torna la seconda stagione del progetto di scrittuta condivisa che nel 2012 ha stravolto in positivo le vite di molti blogger e scrittori indipendenti: parlo di Due Minuti a Mezzanotte.
Si tratta di un progetto di scrittura condivisa, che ha coinvolto più di trenta autori diversi che hanno scritto un libro di fantasceinza con Supereroi come protagonisti, usando la metodologia della Roiund Robin, che per wikipedia è  "un tipo di narrativa collaborativa nella quale un certo numero di autori scrive alternandosi in turni un capitolo o un brano di una storia. Questo tipo di romanzi venne inventato nel XIX secolo e divenne tradizionale nella fantascienza. Nell'uso moderno si applica spesso a fan fiction collaborative, specialmente su Internet."
La prima stagione si è sviluppata, tra Aprile e Dicembre 2012, in 34 capitoli e si è conclusa col botto poco prima di Natale. 
Passato il capodanno ecco che Alessandro Girola, il padre del progetto, rilancia con il trailer di Nativity, la seconda stagione, ambientata sei mesi dopo la conclusione delle vicende avvenute ad Admiral City.
Ve lo metto qui sotto, così lo potete vedere subito:

Ci sono diversi spunti sui quali già cominciare a lavorare con l'immaginazione, come la situazione della Grecia, ma se ne volete sapere direttamente dalla fonte ecco il link al sito ufficiale dove se ne parla, oppute andate sul blog del Girola, se volete entrare nel dettaglio.
Se siete arrivati fin qui e magari vi volete immergere di più nel presente alternativo di Due minuti a Mezzanotte vi consiglio una visita su questa pagina, sempre di Plutonia Experiment, il blog di Alessandro, che raccoglie tutte storie indipendenti dalla trama del romanzo collettivo (che invece trovate in ebook QUI in formato epub e mobi-Kindle).
Vi lascio con un po' di attesa, visto che probabilmente già nei prossimi giorni, al massimo la prossima settimana, Alessandro rilascerà il capitolo introduttivo e poi, di lì a Febbraio, si ricomincia, visto che Alexsej Stakanov è sopravvisuto all'Evento Mezzanotte e, rimessosi dalle ferite subite, non vede l'ora di menare di nuovo le mani!

giovedì 3 gennaio 2013

Primo proposito del 2013: andare a Fun Cool!

Primo post dell'anno e primo buon proposito da soddisfare: andare a Fun Cool
Cioè partecipare all'omonimo concorso indetto dal blog Gelo Stellato, curato da Raffaele Serafini.
Nel regolamento, che trovate QUI, sta scritto che dovete scrivere un racconto, di lunghezza variabile quanto volete, ma che stia tutto in una sola frase, quindi dovrete usare un solo punto fermo, cioè quello alla fine della frase suddetta. 
Potrete usare virgole a piacere, purchè messe "ammodino", punti e virgole, doppi punti, puntini di sospensione e subordinate a go go!
Il concorso, giunto all'ottava edizione, prevede che chi pubblicizza il concorso sul proprio blog, col fine di superarare i 100 partecipanti, ha diritto a partecipare con due racconti in una frase, aumentando le sue possibilità di vittoria! Sì infatti, come ogni concorso serio (perchè questo concorso E' una cosa seria, serissima), sono previsti dei bei premi: cioé libri, tra cartacei e digitali.
I racconti in gara saranno pubblicati via via su questo articolo e avete tempo per mandare le vostre opere fino al 12 Gennaio 2013, a notte fonda, quando cambia la data, insomma.
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