Poco prima di Natale, dopo aver avuto occasione di vedere a Novembre i mitici dei neozelandesi del Rugby, per gli amici All Blacks, impegnati in un test match preparatorio per il Torneo Sei Nazioni, io e la mia compagna abbiamo pensato di regalarci anche una partita del prestigioso torneo.
Nello specifico abbiamo optato per Italia - Irlanda che si sarebbe giocata all'Olimpico di Roma Sabato 16 Marzo, vigilia di San Patrizio, patrono proprio dell'Irlanda.
Il Sei nazioni (che all'inizio si chiamava Home Championship), coinvolgeva nel 1886 solo le nazioni della Gran Bretagna ideatrici del gioco, vale a dire: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda. Dopo diversi anni si sono aggiunte la Francia nel 1910 e l'Italia, nel 2000, la cenerentola del gruppo.
Il Sei nazioni (che all'inizio si chiamava Home Championship), coinvolgeva nel 1886 solo le nazioni della Gran Bretagna ideatrici del gioco, vale a dire: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda. Dopo diversi anni si sono aggiunte la Francia nel 1910 e l'Italia, nel 2000, la cenerentola del gruppo.
Chi arriva ultimo tra questi 6, dopo 5 incontri, si becca il premio di consolazione, il famigerato cucchiaio di legno, che si rifà ad una tradizione dell'Università di Cambridge, nella quale gli studenti meno brillanti lo ricevevano dai colleghi più bravi.
L'Italia, spesso ha lottato per non riceverlo, riuscendovi soltanto in 5 casi su 14 edizioni disputate.
Bene, quest'anno la nostra nazionale di Rugby a 15 è riuscita a battere la Francia nella prima giornata e poi si è ripetuta questo Sabato con l'Irlanda, arrivando a vincere due incontri nello stesso torneo, impresa riuscita solo nel 2007 (contro Scozia e Galles). Come nel 2007, quest'anno siamo arrivati quarti, ma con venti punti subiti in meno e questa volta c'ero anche io a vedermi gli azzurri strappazzare le maglie verdi!!!
Dopo i festeggiamenti fuori dallo stadio ci siamo ristorati con i piatti immancabili in un soggiorno romano: bucatini all'amatriciana, carbonara e saltinbocca alla romana, serviti con cordialità in una trattoria che per il servizio e rapporto qualità/prezzo vi consiglio vivamente: il king dei molisani (lo trovate con una "guglata"), che offre cucina romana e molisana in un'atmosfera allegra e familiare.
Noi due e la coppia di amici che ci accompagnavano saremmo stati già soddisfatti per la memorabile giornata sportiva, ma ci sbagliavamo.
La mattina successiva, ci attendeva il primo Angelus del neo eletto papa Francesco I e già questo sarebbe stata una degna conclusione del week and, non prima di incrociare, sulla strada per piazza San Pietro, la maratona di Roma.
E qui altro momento da ricordare: il primo degli atleti, con un distacco di oltre cinque minuti sugli inseguitori era Alex Zanardi, con la sua bici modificata!
Dopo un po' di chicchiere con una signora che abitava nel quartiere da quarant'anni ci siamo avviati verso la giantesca scatola di sardine umane che era diventata piazza San Pietro.
Dopo una mezza rissa sfiorata con buzzurro che spingeva per riprendere meglio il Papa, abbiamo ascoltato il discorso, probabilmente a braccio, del nuovo pontefice, sicuramente più compagnone del tenebroso predecessore.
Dopo un pranzo al sacco, cazziatone del vigile,(perché non si può mangiare seduti su un gradino davanti alla fontana del pantheon ma davanti al gradino e in piedi sì), ci siamo visti le tombe di Vittorio Emanuele II e di Raffaello Sanzio, custodite nell'immane Pantheon.
Non contenti, giunti all'altare della Patria ci siam concessi un giro nel Vittoriano, per visitare il museo del Risorgimento.
Le sorprese non erano finite: dopo aver visto gli occhiali e altri oggetti personali di Mazzini ecco Cavour, Pisacane, Nicotera* e Garibaldi.
Di quest'ultimo è conservato di tutto: le armi, i vestiti, i bagagli e persino lo stivale forato dalla fucilata sull'Aspromonte, oltre alla pallottola estratta e una scheggia d'osso estratta dalla ferita.
Dopo un'ora di orgia feticistico-patriottica ad ammirare reperti della storia risorgmentale fino alla prima guerra mondiale, decidiamo di tornare in piazza Venezia, ma, sorpresa, gli addetti ci dirottano senza tanti complimenti. E giunti fuori ne capiamo il motivo: è il 17 Marzo, ricorrenza dell'Unità d'Italia e quindi i corrazzieri che si schierano sulla scalinta del Vittoriano indicano una sola cosa: sta arrivando il presidente della Repubblica. E, per la serie le sorprese non finiscono mai, ecco anche un altro presidente uscente: Mario Monti, accompagnato dai neo eletti presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso.
Grazie al mio binocolo, usato il giorno prima anche per vedere l'addio al rugby del pilone dell'Italia, Andrea Lo Cicero (detto il Barone), ho potuto osservare dal vivo e da vicino tutte le più alte cariche dello Stato Italiano.
Appena il tempo di riprendersi che ecco un boato improvviso in cielo: le Frecce Tricolori.
Saturi di questi incontri fuori dall'ordinario ci siamo avviati alla stazione, dove ci aspettavano le quattro ore di Regionale Veloce del ritorno, con tutto il tempo per riorganizzare le idee di questo lungo week end.
Roma è decisamente una città che non si lascia a cuor leggero e si fa scoprire un poco alla volta, come una donna pudica ma per questo invitante.
*Di Giovanni Nicotera potete leggere una sua avventura da me romanzata in Eran 300..., ebook scaricabile gratuitamente in PDF e in Epub.
Dopo i festeggiamenti fuori dallo stadio ci siamo ristorati con i piatti immancabili in un soggiorno romano: bucatini all'amatriciana, carbonara e saltinbocca alla romana, serviti con cordialità in una trattoria che per il servizio e rapporto qualità/prezzo vi consiglio vivamente: il king dei molisani (lo trovate con una "guglata"), che offre cucina romana e molisana in un'atmosfera allegra e familiare.
Noi due e la coppia di amici che ci accompagnavano saremmo stati già soddisfatti per la memorabile giornata sportiva, ma ci sbagliavamo.
La mattina successiva, ci attendeva il primo Angelus del neo eletto papa Francesco I e già questo sarebbe stata una degna conclusione del week and, non prima di incrociare, sulla strada per piazza San Pietro, la maratona di Roma.
E' lui, fidatevi! |
Dopo un po' di chicchiere con una signora che abitava nel quartiere da quarant'anni ci siamo avviati verso la giantesca scatola di sardine umane che era diventata piazza San Pietro.
Dopo una mezza rissa sfiorata con buzzurro che spingeva per riprendere meglio il Papa, abbiamo ascoltato il discorso, probabilmente a braccio, del nuovo pontefice, sicuramente più compagnone del tenebroso predecessore.
Dopo un pranzo al sacco, cazziatone del vigile,(perché non si può mangiare seduti su un gradino davanti alla fontana del pantheon ma davanti al gradino e in piedi sì), ci siamo visti le tombe di Vittorio Emanuele II e di Raffaello Sanzio, custodite nell'immane Pantheon.
Non contenti, giunti all'altare della Patria ci siam concessi un giro nel Vittoriano, per visitare il museo del Risorgimento.
Le sorprese non erano finite: dopo aver visto gli occhiali e altri oggetti personali di Mazzini ecco Cavour, Pisacane, Nicotera* e Garibaldi.
Di quest'ultimo è conservato di tutto: le armi, i vestiti, i bagagli e persino lo stivale forato dalla fucilata sull'Aspromonte, oltre alla pallottola estratta e una scheggia d'osso estratta dalla ferita.
Dopo un'ora di orgia feticistico-patriottica ad ammirare reperti della storia risorgmentale fino alla prima guerra mondiale, decidiamo di tornare in piazza Venezia, ma, sorpresa, gli addetti ci dirottano senza tanti complimenti. E giunti fuori ne capiamo il motivo: è il 17 Marzo, ricorrenza dell'Unità d'Italia e quindi i corrazzieri che si schierano sulla scalinta del Vittoriano indicano una sola cosa: sta arrivando il presidente della Repubblica. E, per la serie le sorprese non finiscono mai, ecco anche un altro presidente uscente: Mario Monti, accompagnato dai neo eletti presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso.
Grazie al mio binocolo, usato il giorno prima anche per vedere l'addio al rugby del pilone dell'Italia, Andrea Lo Cicero (detto il Barone), ho potuto osservare dal vivo e da vicino tutte le più alte cariche dello Stato Italiano.
Appena il tempo di riprendersi che ecco un boato improvviso in cielo: le Frecce Tricolori.
Saturi di questi incontri fuori dall'ordinario ci siamo avviati alla stazione, dove ci aspettavano le quattro ore di Regionale Veloce del ritorno, con tutto il tempo per riorganizzare le idee di questo lungo week end.
Roma è decisamente una città che non si lascia a cuor leggero e si fa scoprire un poco alla volta, come una donna pudica ma per questo invitante.
*Di Giovanni Nicotera potete leggere una sua avventura da me romanzata in Eran 300..., ebook scaricabile gratuitamente in PDF e in Epub.
Una gran giornata, anche se il Papa io lo avrei saltato :)
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