9 Dicembre 2015 - mattino
Anche oggi è meno freddo degli scorsi giorni, è una fortuna per le mie dita, ma temo
anche per i gialli là fuori.
Volevo salutare Alex e tutti quelli che ancora scrivono sul blog, l'altro giorno me ne sono dimenticato.
Grazie a Swordman per la dritta sulla pellicola, mi hai comunque rincuorato...purtroppo quel cazzaro di giallo si era infilato tra i battenti del portone incatenato del magazzino.
Da non credere, erano in due, avevano spinto tanto da schiantare uno dei lucchetti arrugginiti, il primo che aveva tentato di entrare era rimasto incastrato con la testa e l’altro lo ha fatto passare a forza nella fessura, spaccandogli la testa per la pressione, così l'apertura si era allargata abbastanza da permettere al giallo di venire a cercarmi.
Strano.
Si sarebbe dovuto accontentare del compagno ed invece è venuto dritto da me che scrivevo.
Ho letto qui sul blog che pare si stiano evolvendo, penso di poterlo confermare...
Fatto sta che ero tanto assorto nella scrittura, che ho sentito i suoi passi strascicati soltanto quando era già a due scansie di distanza da dove mi trovavo.
Ho chiuso la sessione, per non sprecare le batterie del portatile e nel frattempo sono uscito dallo stretto corridoio tra le due scaffalature metalliche, per correre verso il mio rifugio.
Purtroppo una zaffata di sudore rancido e sangue secco mi violenta il naso mentre i miei occhi incontrano quelli arrossati dell'altro, a non più di un metro da me.
Dietro front!
Ancora col portatile in mano, che sta chiudendo alcune applicazioni del cazzo che si sono impallate, torno sui miei passi.
Vicolo cieco ovviamente.
Il giallo arranca sbavando verso di me.
Allungo il braccio sulla scansia di destra e poso il prezioso portatile.
A sinistra ci sono i pannolini, più sopra le salviette umidificate.
Mentre un flash del giallo, soffocato da questi inutili strumenti, mi passa davanti agli occhi inciampo su uno scatolone.
E’ pieno di rotoli di pellicola da cucina.
Furiosamente me ne avvolgo un po' sul viso, l'unica parte esposta all'aria.
L'ospite sgradito si butta verso di me tipo rugbista con le mani incrostate di fango e sangue.
Non lo schivo come avrei voluto e mi ritrovo abbracciato alla salma ansimante che cerca di mordermi il collo, nascosto dalla sciarpa sudicia.
Nella lotta mi esce da un tasca del piumino il rotolo di scotch con cui tappo gli spifferi delle
finestre.
Lo ficco nella bocca rossa che cerco di tenere lontano dal mio viso.
Tra l'altro mi si è appannato tutto e sto per soffocare.
Con la disperazione riesco a buttarlo a gambe all'aria sul pavimento di cemento quarzato.
Mi strappo la pellicola sbavata e recupero una prezzatrice che uso a mo' di clava sulla testa impiastricciata dell'altro. Poi lo scavalco e corro verso il reparto agricolo, ma scivolo sulla scia di fango che sì è formata dietro al mio aggressore. La mia testa ha sfiorato un sanitario con attaccato il cartello "saldi". Mi rialzo mentre il giallo è ancora in ginocchio.
Con le ginocchia che scricchiolano prendo in braccio il cesso e glielo butto addosso.
Lui si distende supino, con la ceramica bianca che gli controlla da vicino la corteccia frontale
spappolata.
Ma vai a cacare!
Poi ecco un rumore secco, all'altezza delle mie orecchie.
Il notebook si è spento.
MAX
sicuro c'era installato wincozz s-vista, lui e le sue tre ore di gracchiamento per fare qualsiasi cosa...
RispondiEliminameno male che è finita bene, occhio però: prima almeno eravamo di gran lunga più veloci e più intelligenti, ma i Gialli fanno troppi passi avanti per i miei gusti!
E' vero, è finita bene, ma la prossima volta installo ICSP sul netbook...
RispondiEliminaGrateful for you writing this blog
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