INDIFFERENZA
terza parte
Una
specie di accesso di tosse, che terminò in una risata.
«È
buffo, i miei ultimi momenti li passerò con il mio nemico numero
uno.»
«Ma
io non ti sono né amico, né nemico, è lo stato di cose, sono le
scelte della gente la causa di tutto, niente di personale.»
Giovanni
pensò che l'altro stesse sorridendo.
«Perché
perdi tempo con me, allora?»
Indifferenza
si mosse avanti e indietro nel corridoio.
«Non
lo so, a volte mi soffermo un po' per... per osservarvi da vicino.»
«Curiosità?»
«Sì
anche, è che, come dire, siete degli esseri straordinari.»
Giovanni
ruotò la testa spettinata sul cuscino viscido di bava e sudore.
«Ma
che dici?»
«Non
fraintendermi, conosco le cose oscene e terribili che avete fatto e
che probabilmente farete, ma è proprio questo che vi rende
straordinari, il fatto che non siete solo questo: a volte avete
slanci di ingegno e di quella che chiamate bontà che hanno
dell'incredibile, per delle bestie come apparite a prima vista.»
«Dunque
mi aiuterai?»
«Eh?»
«Dammi
da bere, ti prego!»
«Prova
a urlare, magari qualcuno ti ascolta, ma non penso ci riuscirai, con
la lingua imbrigliata dalle medicine.»
«E
allora perché io con te ci parlo?»
«Ma
perché, io e te stiamo parlando?»
«Vabbé,
lascia perdere!»
Le
strisce un tempo bianche penetrarono sempre di più nella carne
livida, mentre Giovanni si dimenava boccheggiando nell'afa umida
della sera.
Aprì
la bocca per urlare, ma ne uscì solo bava e rantoli sommessi.
«Dai
basta, non ti stancare...»
«E
che te ne frega, demone del cazzo, non sei mio amico, no?»
«Hai
ragione, ma mi fai impressione, così.»
Si
allontanò di qualche passo, verso una finestra, distese le braccia e
dopo un istante il telaio si mosse da solo, forse sospinto dall'aria
fresca della notte che si fece strada fino a Giovanni.
«Di
più non posso fare, mi è costato molto, sai?»
«Grazie.»
«Di
niente, ne ho ancora tanta di energia, il tuo caso me ne ha fornita
molta.»
«Allora
slegami.»
«Non
basterebbe tutta l'energia del mio mondo, per questo.»
Calò
un minuto di silenzio appiccicoso.
«Ci
sei sempre, demone?»
«Sì.»
«Non
te ne vai? Non hai altri casi interessanti di cui nutrirti?»
«Beh,
sì, è ovvio.»
«E
allora vai, il mio spettacolo sta per finire.»
Indifferenza
fece per andarsene, poi tornò indietro.
«Ascolta...»
«Vattene!»
«Aspetta,
solo un attimo, poi ti lascerò in pace.»
Giovanni
lo fissò, cercò di vedere il suo viso dietro alla visiera
graffiata, ma forse non l'aveva davvero una faccia.
«Conosco
qualcuno, nel mio mondo, che potrebbe aiutarti... non ora, ma dopo.»
«Cosa?»
«Sì,
non viene quasi più da voi, ma se glielo chiedo io e gli espongo il
tuo caso, magari se ne interesserà.»
«È
una promessa a un moribondo?»
«Quasi.»
«Ti
ringrazio.»
«Di
niente, ciao Giovanni, sei stato uno dei miei avversari più ostinati
e coraggiosi.»
«Ciao,
demone.» Lacrime calde iniziarono a scendere ai lati del viso e a
depositarsi sul cuscino.
Indifferenza
si allontanò senza rumore, lungo i corridoi umidi e caldi.
Quando
giunse nell'atrio udì alcune voci dal piano di sopra.
«Presto!
Il defibrillatore!»
«Il
numero 31 è in arresto!»
Due
infermieri corsero su per le scale, nello stesso momento in cui
l'essere varcava il portone e si dileguava nella notte.
***
«Non
dovrebbe essere troppo complicato, devi influenzare solo una persona
o due, un giudice, un avvocato.»
«Non
ho più energie.»
«Non
ti preoccupare, te ne presto un po' della mia, per la bilancia.»
«Ci
penso, va bene?»
«Mi
raccomando.»
FINE
©
2013 Massimo Mazzoni
Confesso che non sono sicuro di aver compreso il finale. Per caso c'è un riferimento a un noto personaggio pubblico italiano?
RispondiEliminaEh eh, in realtà il riferimento è alla nemica numero uno di quel personggio pubblico italiano: cioè la Giustizia.
EliminaPremetto che non sono bravo ad analizzare e recensire, tendo a giudicare d'istinto. I dialoghi mi sono piaciuti e in certi punti il tuo racconto è piuttosto angosciante. Mi è rimasto impresso il pannolone lurido, non so come mai. Però mi è un po' sfuggito il finale...
RispondiEliminaTi ringrazio per il commento! Beh, il finale mi rendo conto che non è stato colto da diversi, diciamo che Indifferenza ha mantenuto la sua promessa...
RispondiEliminaSecondo me il punto debole è proprio il finale. Non tanto per l'idea in sé, che personalmente ho apprezzato, quanto al fatto che l'hai reso un po' confuso. L'ho capito con una seconda lettura, il che è un peccato perché fornisce un po' la chiave per capire cosa volevi dire. Il richiamo alla giustizia è un po' triste ma azzeccato! Forse può migliorare lavorando sul dialogo - ma i dialoghi sono il mio punto debole (uno dei tanti), pertanto mi astengo dall'approfondire questo mio consiglio. Mi è piaciuto invece Indifferenza (e non solo a me).
RispondiEliminaTi ringrazio per il commento! Il finale forse non è il massimo della chiarezza ma avevo paura di eccedere mostrando troppo e quindi evidentemente ho esagerato dall'altra parte :)Son contento che indifferenza vi sia piaciuto :)
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